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5 Giugno 2010

Come chiedere aiuto in caso di emergenza

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Oggi ho voluto dedicare la mia rubrica a dei consigli pratici su come chiedere aiuto in caso di emergenza al fine di prevenire, con le opportune informazioni, i momenti di impasse, di blocco e di panico che spesso possono verificarsi nel momento in cui, sfortunatamente, ci troviamo coinvolti in circostanze critiche. Ricordo ad un cenone di Capodanno, di alcuni anni fa in una località di montagna, quando un ospite dell’albergo ebbe un malore. Fu panico assoluto! Un cameriere ed io fummo subito pronti a fronteggiare la situazione, ma rimasi colpita da come gli altri ospiti attoniti si fecero spettatori della vicenda. Ritengo che in una rubrica sulla cultura della vita non possa mancare un articolo dedicato a questa delicata questione, anche perché la maggior parte di noi sottovaluta il problema fino a quando non lo vive in prima persona. “Che ci vuole a chiamare i soccorsi!” Sembrerebbe facile, ma vi posso garantire che non è assolutamente così, specie se la persona in pericolo è un nostro caro. In caso di emergenza, la prima constatazione è che gli spettatori non sono in grado di chiedere aiuto in modo efficace, al contrario utilizzano delle modalità alquanto farraginose. Molti testimoni di un’aggressione, di un incidente o di un malore di qualcuno non mettono in atto nessun tipo di intervento di aiuto a sostegno delle vittime, anzi risultano come bloccati. Ma allora, cosa dobbiamo fare se, malauguratamente, ci troviamo in una situazione di emergenza per aumentare la possibilità che ci venga prestato soccorso?
Se ci sono più spettatori e vogliamo farci carico della situazione chiamando i soccorsi dobbiamo, intanto, far capire ai presenti che c’è una vera emergenza intraprendendo delle azioni mirate ed esplicitando verbalmente: “Ho bisogno di aiuto”, in secondo luogo è necessario far capire che tipo di aiuto occorre: “Ho bisogno di aiuto. Chiami subito un’ambulanza”. Per evitare la diffusione di responsabilità (“Chiamate subito un’ambulanza”), è importante isolare un singolo individuo in modo che questo sia investito della responsabilità esplicitata nella richiesta: “Ho bisogno di aiuto. Lei con i pantaloni neri chiami subito l’ambulanza”. Quindi, il signore con i pantaloni neri sa che c’è un’emergenza, sa che cosa deve fare e, importantissimo, sa che deve essere proprio lui a compiere quella data azione.
In conclusione, se ti dovessi trovare in difficoltà ricorda queste regole:

1. Riduci le incertezze dei presenti sulla reale emergenza della situazione con azioni mirate e richieste precise, rivolte specificatamente ad un singolo individuo (“Lei con i pantaloni neri chiami subito l’ambulanza”) e non genericamente al gruppo di persone lì presenti (“Chiamate subito un’ambulanza”), altrimenti in loro scatta il meccanismo per cui pensano che “tanto lo sta per fare qualcun altro”;
2. Nell’attesa che intervenga il personale sanitario specializzato, se non sai quello che fai, rischi di combinare guai. In altre parole: se non sai che cosa fare e se non hai frequentato un corso di “Primo Soccorso” non fare nulla. In ogni caso, mentre sei lì, guardati intorno: ci sono altri rischi? Se si, non metterti in situazione di pericolo e cerca di evitare ulteriori danni all’infortunato;
3. Anche se non sai che cosa fare, non abbandonare l’infortunato e cerca di rassicurarlo, se è cosciente, fino all’arrivo dei soccorritori; se vuoi essere davvero pronto frequenta un corso di “Primo Soccorso”!
4. Nel frattempo che arrivino i soccorsi, cerca anche di allontanare la folla di curiosi accorsi.

Qualora, invece, fossi tu a trovarti nella situazione di chiamare i soccorsi (115 Vigili del Fuoco; 118 Soccorso Sanitario; 113 Polizia; 112 Carabinieri), mantieni la calma (aiutati anche con la respirazione effettuando più espirazioni che inspirazioni) e preparati a dare le informazioni necessarie.

Se l’infortunio è in strada:

Dove sei? – Se in città: incrocio, piazza, strada, numero civico; punti di riferimento: bar, chiesa, poste, banca, ecc.;
Se fuori città: che strada è? Provinciale, autostrada, strada di campagna …, sai il chilometro? Ci sono punti di riferimento, distributori, costruzioni? Sai qual è il paese più vicino?
Che cosa è successo? Incidente, crollo, malore, ecc., quante persone hanno bisogno di soccorso; com’è la condizione della/e vittima/e: è cosciente? Perde sangue? È imprigionato nelle lamiere? C’è un incendio?
Se l’infortunio è in casa:
Dove sei? Indirizzo, quartiere, numero civico, interno, piano, telefono, cognome e nome sul citofono, c’è l’ascensore?
Che cosa è successo? È un incidente? Che tipo di incidente? È un malore? Che tipo di malore?

Comunque, in casa o fuori, se sei confuso, lascia parlare l’operatore, ti farà le domande giuste per comprendere la situazione.
Con questi accorgimenti e con questa modalità di intervento l’assistenza è, a grandi linee, assicurata.

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